Ebbi la fortuna di sentirne i racconti, vedere la botola, leggere la fitta corrispondenza, sfogliare le carte ingiallite dal tempo, ma mai superate in attualità. Potei curiosare nei suoi preziosi quaderni di traduzioni delle poesie del noto poeta Desulese Antioco Casula noto Montanaru. Ebbi l’onore di entrare nella sua vita grazie ai racconti fieri e orgogliosi della  sorella che giorno dopo giorno mi narrava pazientemente come Marianna, benché fosse malata e quindi costretta a rimanere sempre a Orani, fosse riuscita a diventare un’istituzione, un punto di riferimento e di confronto fondamentale per i “politici” ed intellettuali del tempo. Ricordo gli odori,i colori e le luci basse di quella casa e di quella cucina che fu luogo di riunioni segrete,di scritti memorabili, di riflessioni sulla e contro una vita oppressa dalla dittatura. Quel tavolo di legno colmo di libri e fogli dove se dovevi mangiare eri costretto a tenere il piatto sulle ginocchia perché, il posto d’onore era riservato ai libri e non ai commensali, i muri scrostati e dipinti di quel celeste antico e quel prezioso baule in legno contenente tutti i documenti che son stati tramandati a mia zia e mi hanno permesso di ripercorrere il filo della memoria ormai interrotto da tempo.




1  2  3  4  5
Requisiti Minimi per la Navigazione Informazioni Legali