Emilio Lussu, figura di spicco del sardismo e antifascismo, fu oggetto dei suoi pensieri, dei suoi scritti,dei
suoi canti;
destando in lei sconforto e preoccupazione quando nel 1927 fu esiliato
a Lipari.
Un ammirazione, per Lussu così forte, che portò Marianna a mettersi in prima linea compiendo il gravissimo reato
e l’ammirevole gesto di nasconderlo, nella propria casa, mentre era ricercato dalla polizia fascista.
Rimase nascosto in casa Bussalai all’interno di una botola sotterranea evitando cosi la cattura.
Con la sorella Ignazia compie fino alla sua morte un’intensa attività antifascista, investendo il ruolo della leader del
sardismo Oranese.
Emilio Lussu il 2 Settembre del 1925 scrive:
Tranne imprevisti di sequestro la sua corrispondenza verrà pubblicata domani e il Solco la ringrazia a nome mio
dell’interessamento per la
vita del nostro movimento. Con ossequi suo affettuoso Emilio Lussu.
Per Marianna, Lussu rimase sempre il simbolo della libertà e della resistenza, con lui avrà solo
qualche disputa, che evidenzia ancor di più lo spirito critico della Bussalai. Lussu infatti tra il 1945 e il 1947
propose di unire o alleare il Partito Sardo d’Azione col Partito Italiano d’Azione,
mentre Marianna si batteva per una Sardegna indipendente dall’Italia.
Marianna ricamò la bandiera del Partito Sardo d’Azione che fu poi simbolo delle lotte e manifestazioni; mostrata con
orgoglio dalla sorella Ignazia durante un incontro alla sede del partito.